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Dopo la caduta del Muro di Berlino non ha più senso parlare a favore o contro il mercato. Bisogna prendere atto che c’è in campo una nuova sfida, tra modelli contrapposti. Il modello di mercato “esclusivista” che cosa rifiuta?
Inclusione di tutti nel processo produttivo.
Creazione di ricchezza sempre maggiore.
Appoggio agli attori economici più efficienti.
Legittimazione della finanza speculativa.
Che cosa privilegia il modello di mercato “civile”, fondato sul binomio solidarietà-fratellanza?
Inclusione di tutti nel processo produttivo.
Creazione di ricchezza sempre maggiore.
Appoggio agli attori economici più efficienti.
Legittimazione della finanza speculativa.
L'economia è la scienza che studia il modo per utilizzare le risorse e soddisfare al meglio i bisogni dell'uomo. Di che cosa necessita per essere una scienza veramente umana?
Etica
Religione
Arte
Poesia
Nell'economia solidale si parla spesso di sviluppo sostenibile: che cosa significa?
Soddisfare i bisogni del presente, garantire quelli delle generazioni future, tutelando l'ambiente.
Subordinare il profitto ai bisogni delle persone.
Lottare contro lo sfruttamento e la povertà legate a cause economiche, politiche o sociali, promuovendo la crescita dei paesi in via di sviluppo.
Costruire stili di vita basati sul profitto e sul benessere personale o del proprio paese.
Nell'economia solidale si parla di finanza etica: che cosa significa?
Subordinare il profitto ai bisogni delle persone.
Soddisfare i bisogni del presente, garantire quelli delle generazioni future, tutelando l'ambiente.
Lottare contro lo sfruttamento e la povertà legate a cause economiche, politiche o sociali, promuovendo la crescita dei paesi in via di sviluppo.
Costruire stili di vita basati sul profitto e sul benessere personale o del proprio paese.
Nell'economia solidale si parla di commercio equo e solidale: che cosa significa?
Lottare contro lo sfruttamento e la povertà legate a cause economiche, politiche o sociali, promuovendo la crescita dei paesi in via di sviluppo.
Soddisfare i bisogni del presente, garantire quelli delle generazioni future, tutelando l'ambiente.
Subordinare il profitto ai bisogni delle persone.
Costruire stili di vita basati sul profitto e sul benessere personale o del proprio paese.
Che valore hanno i beni materiali per la Bibbia?
Doni di Dio da condividere.
Nessuno.
Sterco del diavolo da eliminare.
Prodotti della mano dell'uomo da moltiplicare.
Nel corso della storia cristiana si è passati da un’economia solidale e di pura sussistenza (1° millennio) a una fase economica caratterizzata dal commercio e dal guadagno (2° millennio). La chiesa insisteva di più su una giustizia commutativa, regolata dai rapporti interpersonali, trascurando la giustizia distributiva che badava a un’adeguata soddisfazione dei bisogni sociali. Solo alla fine del XIX secolo l’etica sociale puntò l’attenzione ai diritti della persona e dei popoli. Chi fu il promotore?
Leone XIII con l’enciclica "Rerum novarum".
Paolo VI con l’enciclica "Popolorum progressio".
Giovanni Paolo II con l’enciclica "Laborem exercens".
Giovanni XIII con l’enciclica "Pacem in terris".
A quali fonti attinge la dottrina sociale della Chiesa?
Rivelazione e scienze umane.
Filosofia della religione e scienza.
Antropologia culturale.
Natura e cultura.
Per il Concilio Vaticano II quale rapporto deve esistere tra politica e fede?
Sono indipendenti e autonomi.
Sono interdipendenti e in grado di collaborare.
La politica deve prevalere sulla fede.
La fede deve guidare la politica.
Perché l’azione politica del cristiano sia evangelica, quale criterio va rifiutato?
Promuovere un progetto politico strettamente legato alla fede.
Aderire a un progetto politico che rispetti la laicità della stato.
Riconoscere il pluralismo delle scelte politiche.
Privilegiare l'opzione per i poveri.
Fede e politica che cosa hanno in comune?
Mirare al bene integrale della persona.
Controllare l'economia e la cultura.
Provvedere all'equa distribuzione dei beni.
Garantire un'economia solidale.
Su che cosa si fonda il principio dell'uguaglianza e della giustizia sociale?
Sulla dignità e sulla natura relazionale della persona.
Sulla peculiare originalità dell'uomo rispetto alle altre creature.
Sulla natura divina dell'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio.
Sulla diversità delle persone, della cultura e delle lingue.
Il lavoro è “per l’uomo”, e non l’uomo “per il lavoro”» (Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 6). Che cosa significa?
Il lavoro è l’espressione della dignità essenziale di ogni persona. Senza lavoro non c'è nemmeno giustizia.
Il lavoro va subordinato alle esigenze della produttività. Senza ricchezza non è possibile provvedere alla necessità di tutti.
Il lavoro è l'espressione dell' uomo "creatore", esige specializzazione e non può non tener conto della logica del profitto per essere veramente umano.
Il lavoro è una condizione di sudditanza necessaria per l'uomo, di cui non può liberarsene.
Quale comportamento contrasta con la cultura della pace?
Negare i conflitti.
Agire in modo non violento.
Essere tolleranti.
Dialogare con fermezza.
La Chiesa, pur affermando che la distruzione volontaria della vita umana è sempre un male e la guerra non è mai inevitabile, ammette in alcuni casi la possibilità di intervento militare. Quale azione militare è invece condannata?
La guerra preventiva.
L’ingerenza umanitaria armata.
La guerra di difesa.
La lotta contro la criminalità.
La guerra non è mai giusta, né inevitabile. Alla violenza fisica cosa è possibile sostituire in modo efficace?
Lotta non violenta.
Sottomissione spontanea.
Simulazione di un accordo.
Reazione dialettica.
Il pianeta terra è oggi un gigantesco organismo vivente malato. A causa dei potenti mezzi di trasformazione offerti dalla civiltà tecnologica, sembra talora che l’equilibrio uomo-ambiente abbia raggiunto un punto critico. Quali sono i segnali più evidenti?
Preservare l'ambiente e mirare a uno stile di vita sostenibile.
Eliminare le differenze tra l’uomo e gli altri esseri viventi.
Controllare la natalità per risparmiare le risorse ambientali.
Concepire il sapere come potere sulla natura, sfruttando le risorse ambientali.
Sollecitate dallo stimolo ecologista, anche le religioni monoteiste hanno rivisto il loro rapporto con la natura e collaborano con progetti di “salvaguardia del creato”. Di che cosa non parlano concordemente?