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Come spiega un credente il bisogno di cercare Dio?
Nasce dai frammenti di infinito, presenti nei suoi desideri illimitati.
Nasce dalla paura dell'ignoto.
Nasce dal sogno dell'aldilà.
Nasce dalla sua tradizione religiosa.
Riguardo all'esistenza di Dio i credenti e i non credenti in che cosa concordano?
Dio non è un'evidenza né logica né scientifica.
Dio esiste solo per coloro che hanno fede.
Dio è un'entità assoluta che lascia libertà di scelta.
Dio è un mistero incomprensibile all'uomo.
La non evidenza di Dio come è spiegata dai credenti?
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché è trascendente e mistero: "Se tu comprendessi, non sarebbe più Dio".
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché ha una fede insufficiente: "Se tu credessi veramente, Dio si rivelerebbe pienamente".
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché si è rivelato solo indirettamente con segni: "Se si fosse rivelato direttamente sarebbe evidente".
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché è un'entità astratta: "Se fosse un essere personale risulterebbe evidente".
La non evidenza di Dio come è spiegata dai non credenti?
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché non c'è prova della sua esistenza.
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché non tutti hanno la fede.
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché è un mistero.
L'uomo è incapace di comprendere Dio perché è un'entità astratta.
La realtà è costituita sia da una dimensione materiale (cose) sia da una dimensione spirituale (affettività, intelligenza e religiosità). Per conoscerla adeguatamente di quali strumenti ho bisogno?
Scienza e fede.
Fede e coraggio.
Scienza e tecnica.
Poesia e arte.
Il credente può dimostrare Dio?
No, anche se esistono argomenti convergenti e convincenti.
Sì, esistono prove razionali dell'esistenza di Dio.
Sì, esistono nel testo sacro della Bibbia.
No, Dio è mistero: si può solo credere.
Lo stupore di fronte alla bellezza della natura può aiutare a credere in Dio?
Sì, perché rimanda all'esistenza di un creatore.
No, perché rimanda alla teoria del Big Bang.
No, perché il godimento estetico si gode solo.
Sì, perché nel creato ci sono le prove dell'esistenza di Dio.
La capacità di giudizi morali può aiutare a credere in Dio. Perché?
Rimanda a principio di un giudizio superiore.
È espressione dell'intelletto umano.
Coinvolge il sentimento profondo.
Esprime la superiorità dell'uomo, immagine di Dio.
La ricerca della verità può aiutare a credere in Dio. Perché?
Rimanda a qualcosa di pre-esistente, che trascende l'uomo.
Rimanda all'esistenza di un essere che ha creato il mondo.
Rimanda al mistero.
Rimanda all'operosità dell'uomo, creatura di Dio.
Coloro che affermano l'esistenza di Dio su che cosa fondano la loro convinzione?
Fede e ragione.
Esperienza di fede.
Dimostrazione razionale.
Rivelazione di Dio.
Il passaggio dal non esistere all'esistere rimanda a una causa generatrice e questa a un'altra ancora. Ogni cosa infatti è "effetto" della precedente e "causa" della successiva, come anello intermedio di una lunghissima catena. Risalendo al "primo" anello ci si imbatte in una difficoltà imprevista: "da dove viene questo primo anello?". C'è una causa "prima" che esiste da sempre. L' argomentazione cosmologica accompagna l'uomo verso il riconoscimento dell'esistenza di Dio, poiché le qualità individuate in questa "causa prima" sono le stesse riconosciute a Dio. Quali di queste caratteristiche "non" sono riconducibili a questa argomentazione cosmologica?
Essere rivelato.
Essere assoluto.
Essere necessario e unico.
Essere creatore e intelligente.
Dimostrare o negare l'esistenza di Dio non è possibile con argomentazioni logiche. L'ateismo nega Dio in nome di che cosa?
Dio è negato per affermare la grandezza dell'uomo e della sua intelligenza.
Dio è negato per contrastare l'egemonia della Chiesa.
Dio è negato per dare maggiore libertà alla ricerca scientifico-tecnica.
Dio è negato per le palesi contraddizioni presenti nella Bibbia.
L'ateismo scientifico nega Dio in nome della scienza. Il metodo scientifico è l'unico strumento valido ed efficace per conoscere la realtà, il resto è fantasia. Con quale argomento è possibile rispondere a questa obiezione?
L'esperienza sensibile esterna non esaurisce la realtà. I problemi esistenziali dell’uomo non sono risolvibili con la sola metodologia scientifica, serve una riflessione filosofica e religiosa, l’apporto delle arti e della letteratura.
L'esperienza scientifica non può essere contrapposta alle verità di fede che la Bibbia ha rivelato. La scienza deve interpellare la religione per procedere correttamente nella sua ricerca.
Essendo la Bibbia rivelata da Dio, è l'unica in grado di comunicare la verità. La scienza, pur progredendo continuamente, permette solo un approfondimento umano parziale della realtà e non riuscirà mai a conoscerla definitivamente.
Dio, essendo trascendente e mistero, supera la ricerca scientifica e non si lascia imbrigliare da essa facilmente.
L'umanismo ateo insiste nell'affermare che è l'uomo a creare Dio, proiettando in lui i suoi desideri. Quale tra queste obiezioni è improponibile a un non credente?
L'uomo, fatto a immagine di Dio, ha ricevuto la rivelazione di Dio nella sua storia. Dio dunque esiste e non può essere un'invenzione dell'uomo.
Ipotesi possibile, ma non è detto che sia vera. Infatti non è affatto assurdo pensare che Dio esista e risponda al bisogno d'infinito dell'uomo.
Dio è creazione dell'uomo. Qual è la conseguenza? Il nichilismo, la caduta terrificante dell'uomo nel nulla. Egli esce da questo vicolo cieco creando il superuomo. Questi si supera continuamente, ma quando definitivamente? Mai! Anche il superuomo piomba nel nulla. Per lui resta la disperazione o l'affidamento a Dio.
L'uomo può proiettarsi in Dio e illudersi, ma ciò non significa che Dio non esista e non possa essere diverso da come è pensato da alcuni uomini.
Le molteplici critiche a Dio e alla religione dei “maestri del sospetto” smascherano una certa immagine di Dio offerta dalle religioni: Dio giudice severo, contabile esigente, notaio puntiglioso, despota assolutista, padrone geloso. Nello stesso tempo demoliscono alcuni tentativi di penetrare il mistero di Dio in modo arbitrario, attribuendogli modi di essere non compatibili con la ragione o riducendolo all’immagine stessa dell’uomo. Sono accettabili da un credente queste critiche?
Sì. Va però sottolineato che il Dio che viene negato è una caricatura di Dio, non certo il Dio dei cristiani.
Sì. Gli attributi riconosciuti a Dio sono la proiezione degli ideali degli uomini. Bisognerebbe essere più rispettosi del mistero di Dio e della sua incomprensibilità.
No. I "maestri del sospetto" muovono le loro critiche da un preconcetto arbitrario: Dio non esiste, senza poterlo dimostrare.
No. Le critiche rivolte a Dio e alle religioni nascondono l'imbarazzo di non poter dimostrare la non esistenza di Dio.
La Chiesa sostiene che Dio può essere conosciuto con certezza con "il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create". Sono molte le difficoltà che l’uomo incontra nel conoscere Dio. Individuare la difficoltà decisamente falsa.
Lo spirito umano è bloccato dall'intelligenza e dalla libertà.
Lo spirito umano è imbrigliato dalle presuntuose evidenze dei sensi.
Lo spirito umano risente pesantemente dell'interferenza del peccato originale.
Lo spirito umano è condizionato dall'immaginazione.
L’uomo, impossibilitato a penetrare il mistero di Dio, di che cosa ha bisogno secondo la chiesa?
Rivelazione e Tradizione.
Intuizioni personali, ispirate da Dio stesso.
Capacità intellettiva e dialettica.
Conferme scientifiche,
Per conoscere pienamente Dio cos'è essenziale?
La relazione fiduciosa.
Lo sforzo razionale.
L'illuminazione mistica.
La fede cieca.
La rivelazione cristiana trova il suo compimento in Gesù di Nazaret, persona non solo da imitare, ma anche da incontrare e accompagna il credente in Dio nella vita. L'incontro con Gesù è possibile per i cristiani in modi diversi. Qual è il più difficile da realizzare?
L'incontro "mistico" nella visione.
L'incontro nella sua "Parola", nutrimento di vita.
L'incontro nel "Pane eucaristico" che dà la vita.
L'incontro nella "liturgia del mondo" che promuove fraternità.
Il pensatore cristiano francese Mounier (1905-1950) auspica il "rinascimento personalista": solo cambiando l'uomo è possibile cambiare il mondo. La scelta di fede ispirata al vangelo prende il nome di "antropologia cristiana" e si esprime in comportamenti umani visibili e concreti. Quali?
Cercare la propria vocazione, seguire la logica dell'amore, condividere gioie e sofferenze.
Cercare la propria realizzazione nel rispetto degli altri e facendo qualcosa di buono.
Cercare la propria affermazione rispettando e non facendo del male a nessuno.
Cercare di umiliare se stessi e fare il bene degli altri, soprattutto i più deboli.