Quale libro della Bibbia esordisce con “Šir haššîrîm” ritenendosi “il più bello”?

Esso può essere definito un grande…

Quando è stato redatto definitivamente il Cantico dei Cantici?

Un ragazzo e una ragazza esprimono il loro reciproco appartenersi nell'alternarsi di diverse situazioni.
Il coro è un elemento aggiuntivo in questa vicenda di coppia per indicare come l’amore abbia sempre un risvolto…

Chi è il grande assente nel Cantico dei Cantici?

Chi ha raccolto queste poesie amorose le ha inserite nella Bibbia perché rimandano all'intensità dell'amore di Dio verso ogni creatura. I grandi pensatori cristiani, consapevoli dell’impossibilità di parlare di Dio senza il registro dell’amore, hanno saputo vedere in questo libro l'amore tra Cristo e …

A chi è attribuito il Cantico dei Cantici?

L’incontro intimo tra l’uomo e la donna è fittiziamente attribuito a un grande re per segnalarne la “dignità regale". Il nome Salomone e dell’amata Sulammita, contengono nel significato dei termini la pienezza dell'amore espressa con ...

Il preludio all’incontro d’amore è caratterizzato da …

Il grido dell’amata: “Mi baci…” contiene la forza del desiderio femminile. Il desiderio, nutrendosi di attesa e stupore, è in grado in qualche modo di anticipare la presenza dell’amato. L’ebbrezza del desiderio scatena l’immaginazione coinvolgendo …

Nel desiderio l’amato non c’è ancora; tale assenza tuttavia lo preserva dall’essere “consumato”. Quando invece domina il bisogno, la voglia del “tutto e subito” induce a divorare l’altro.
Il desiderio, differendo l’incontro, lo arricchisce di umanità. Baci, bocca, carezze si completano infatti con …

Il nome esprime la ricchezza interiore dell’amato e l’esigenza di far crescere anche il sentimento. L’amato, per il fascino che esercita sulle altre donne, riesce persino a suscitare gelosia. La persona, evocata nel nome, è assorbita nella corporeità appagante in cui tenerezze e amplesso ratificano il “legame” d’amore. Dove si svolge?

Nel moto vorticoso del desiderio i due amanti diventano “re e regina”, persone ineguagliabili nella loro unicità e originalità; l’ebbrezza dell’amore è molto più del ...

Il desiderio anticipa, ma non sostituisce l’incontro. L’amore umano è l'incontro di due corpi attraverso due volti. Che cosa frena la voracità del bisogno, aprendo alla relazione d’amore?

La bellezza esibita dalla donna e riconosciuta dall’amato ha bisogno di sottostare all’istanza della “legge” che verifica la qualità dell’amore. Da chi è rappresentata?

L’irresistibile forza della pulsione-attrazione sessuale con la quale bisogna sempre fare i conti rimanda allusivamente all’abbandono della propria …

Fare l’amore non è solo bello e piacevole, è soprattutto “sacro”-“santo”, esige consapevolezza e responsabilità. L’amore consumato in una semplice stanza ha ornamenti pregiati come quelli del tempio di Gerusalemme: travi e soffitto di …

Fare l’amore assorbe completamente come quando si sta nella …

L’ubriacatura d’amore è però ambivalente: può rianimare o alterare, eccitare o addormentare, dissetare o portare arsura. L’amore appare vero se sventola dritto (notare l’ambiguità) …

Cessa ogni ambiguità e si acquista solidità quando fare l’amore genera …

L’amore è proiettato verso la stabilità, cioè può durare nel tempo, quando contiene una promessa come la primavera. L’estate dell’amore può esplodere, se gli amanti sono disposti a compiere un cammino …

L’amore si nutre di fedeltà reciproca e di dialogo sincero, richiamato dal simbolismo della colomba. L’idillio dell’amore però può sempre interrompersi dinanzi a qualche insidia. Il Cantico sembra rivolgere l’invito a erigere quel “recinto del cuore”, chiamato “pudore”, che protegge da accessi ed eccessi indebiti. Quale animale evoca tali insidie.

Essendo l’amore una storia che scorre nel tempo, c’è sempre la possibilità di perdere l’amato: “Non sei più quello che ho conosciuto all’inizio”. Il Cantico prefigura tutto questo in un/a …

Quando l’amore è solo possesso materiale finisce in fretta. La percezione dell’assenza-lontananza dell’amato obbliga a mettersi in moto. Cercare l’amato senza rassegnarsi è condizione per giungere a una nuova scoperta (accettarlo nella sua vera identità) e alla novità (apprezzarlo nella sua diversità). L’esito della ricerca è positivo quando si sa andare oltre le certezze acquisite, mai definitive, riguardo all’amato. Il segnale della rigenerazione dell’amore ha spesso un nome: “nostalgia” e si coglie nella frase: “Quanto mi sei mancato!”. L’amore rigenerato è espresso con il verbo …

Dalla delusione per la perdita dell’amato nasce la gioia di averlo ritrovato e la volontà di prendersi cura di lui, espressa con il verbo …

Nell’amore rigenerato e definitivamente sbocciato è riconosciuta della persona la sua straordinaria …

Nella sua forma più alta l’amore è monogamo ed esclusivo, da cui l’indissolubilità; l’amata è pertanto la …

La contemplazione della bellezza della donna prepara l’ingresso dell’amato nel giardino simbolico, quello del corpo della donna e della sua intimità, espressa con l’immagine del …

L’amore unico e indissolubile non può che essere fecondo. L’amato vuol vedere se nel giardino ci sono gemme e fiori di…

Gli amanti possono liberamente celebrare la ricchezza del loro amore mediante l’esaltazione poetica dell’eros, espressa nella dettagliata e compiaciuta ricognizione dei/delle...

L’atto finale di reciproca donazione totale: “Io sono del mio amato e il suo desiderio è verso di me” (Ct 7,11) implica una “scelta libera”: “Decido di prendermi cura di te per tutta la vita”,
espressa con l’immagine del …

L’atto finale di reciproca donazione è ratificato pubblicamente con un “giuramento”, espresso da un segno: …

Il sigillo d’amore è così forte, che non può essere spezzato né dai limiti umani, né dal dolore incontrato, né dal male subìto, perché l’amore è forte come il/la …

La reciproca appartenenza degli amanti non è infranta neppure dalla morte, perché l’amore è …

L’amore è una “fiamma divina”, deposta nell’essere umano, dove si assapora l’eternità di Dio. Attraverso l’amore umano si impara a conoscere il “Dio-Amore” e si entra in questo dinamismo divino come ha fatto con la morte e risurrezione l’uomo Gesù.
La capacità di coniugare: l’“Eros” (“Mi piace stare con te”), la “Filìa” (“Ti voglio bene”), l’“Agàpe” (“Voglio avere cura di te”) fa gustare le primizie della ...