Es 5c: MALE (Gn 3-4)

Matching exercise

Associare a ogni affermazione il termine corrispondente.
Se Dio è buono, il male non può che essere dovuto a una qualità "divina" ricevuta in dono.
“Il serpente era il più astuto di tutti gli animali”. Il male-peccato non fa parte della natura umana: viene dall’esterno.
“Dei frutti del giardino noi possiamo mangiarne, ma…”. La libertà va accompagnata sempre da una compagna preziosa.
“…del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino non dovete mangiarne…”. All’uomo viene proibito l’ambizione più pericolosa.
“…altrimenti morirete”. Sostituirsi a Dio genera guai.
“Si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi”. Quando l’uomo fa di testa sua scopre la sua natura.
Alla fine sarà la donna a prevalere sul serpente: “ti schiaccerà la testa”.
Quando l'uomo usa male la sua libertà e dice a Dio: “Posso fare a meno di te”, illudendosi di essere autosufficiente, mangia simbolicamente qualcosa di indigesto.
Caino è l’uomo della violenza: “alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise”. Con il primo omicidio qualcosa si dissolve.
Dio reagisce offeso: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo”. Solo lui ha il diritto di dare e togliere la vita.
Caino, espulso dalla comunità, vive una vita insicura: “Chiunque mi trovi mi ucciderà”.
Dio impone a “Caino un segno”, perché nessuno lo abbia a colpire. È il segno che nemmeno un omicidio può eliminare.
Caino vivrà nell’inquietudine, perché “si allontanò dal Signore”.